mercoledì 22 febbraio 2012

partire
dicono e ripetono
come se fossi nato qui per un destino
a loro e a me sconosciuto
e inarrivabile
dimentico e riprendo più tardi
continuo il battere dei tasti
come lo scatto della macchina fotografica
una delizia di potenza
minima e definita
parole e immagini
come svelare un mistero senza risolverlo
come le attuali scommesse in borsa
giocate sui millesimi di secondo
garantite da un tempo cesellato
in spiri d’atomo
percorribili all’infinito
eppure identificabili e inscatolate
come un mattone in un muro
istantaneo e unico
alternanza e ritmo
affanno e sudore
vapori e sacrificio
acqua che erompe nella breccia
azione che travolge e distrugge
senza possibilità di scelta
scorre e non dà tregua
inutile il ruolo scelto
inutile sapere e memoria
e così arrivo dove non sono
nel bianco riflesso delle foglie
provvisoria bolla nella corrente



smitizzare e rendere allegro
il comportamento e l’opera
introverso? io lavoro!
era l’invidia di tutti i ragazzi del quartiere
aveva temporaneamente smesso di dipingere
tutti quanti volevano fare tutto
perfettamente allineato
percorre una pausa descrittiva
sullo sfondo la lista del materiale d’archivio
leggermente sfasato ripete le medesime parole
avanza stando fermo
viaggia senza bagaglio
mira senza bersaglio
occorre guardare e andare avanti
le parole sono diverse ma il concetto è uguale
prevediamo una flessione ma siamo sulla strada giusta
bisogna estendere le tutele
una progressiva transizione
i numeri non sono ancora disponibili
nessuno è sorpreso
spari sul corteo funebre
si apre un nuovo capitolo
e il racconto continua
risolvendosi in modo soddisfaciente
in un mix di alcol e farmaci
disponibile anche su internet

Nessun commento: